Salve a nessuno miei cari!
Eccoci tornati con una piccola e nuova recensione ^^
Oggi volevo parlarvi di un libro che mi ha colpito molto in
tutti i sensi, dandomi però la possibilità di osservare da un’altra angolazione
la tematica trattata.
Si tratta de “Lo Strano Caso Dell’apprendista Libraia” di
Deborah Meyler, un titolo autoconclusivo, edito dalla Garzanti Editore.
Titolo: Lo Strano Caso dell'Apprendista Libraia
Autore: Deborah Meyler
Case Editrice: Garzanti
Prezzo: 12,00
Pagine: 348
Trama:
Un romanzo davvero affascinate, ma a tratti cupo e pesante, specie se non si riesce a sentirsi in sintonia con le scelte della protagonista.
Non credo sia sempre facile affrontare in maniera corretta
il tema della maternità in un libro, specialmente in giovane età.
Come infatti vediamo, anche la nostra stessa protagonista è
combattuta da ciò che le impone la sua educazione e ciò che la società può
pensare di lei, una giovane donna alle soglie dei vent’anni, che si accinge a
diventare madre al di fuori del vincolo del matrimonio.
E per quanto se ne dica, ed anche la nostra storia sia
situata in una delle città più multiculturali e aperte del mondo, come New York
city, questo libro è
una perfetta rappresentazione, di come in realtà, sotto strati di tecnologia e innovazione, la nostra società abbia un cuore pulsante legato agli antichi dogmi, e in cui il patriarcato si dimostra saldo in tutti i suoi aspetti.
una perfetta rappresentazione, di come in realtà, sotto strati di tecnologia e innovazione, la nostra società abbia un cuore pulsante legato agli antichi dogmi, e in cui il patriarcato si dimostra saldo in tutti i suoi aspetti.
Molto spesso mi sono trovata in disaccordo con la giovane
Esme, combattuta tra i cambiamenti del suo corpo grazie alla giovane vita
dentro di se, e il suo amore, a mio parere decisamente malato, per Mitchelle,
il padre del bambino, che prontamente la
rifiuta, una volta saputo di ciò che sta accadendo alla ragazza.
rifiuta, una volta saputo di ciò che sta accadendo alla ragazza.
Ma per quanto possa essere stata più volte tentata di urlare
in faccia alla nostra protagonista di svegliarsi e cominciare a vivere sulle
proprie gambe, è proprio questo lo scopo del libro, farci vivere l’evoluzione
di Esme e la sua piccola crescita, nonostante tutto ciò che deve affrontare.
E caso strano, sarà proprio una piccola libreria di
quartiere, ed i suoi variopinti impiegati, a farle aprire un poco gli occhi,
diventando per lei un vero e proprio sostegno emotivo, oltre che economico, e
forse aiutandola a comprendere che il mondo è pieno di sfumature che dobbiamo
solo imparare a cogliere.
Certo, ci sono stati parecchi momenti in cui la rabbia ha
preso il sopravvento, ma la fragile Esme è il perfetto ritratto, se presa
analiticamente, di come una ragazza si senta in un certo qual senso, obbligata
ad agire agli occhi della società, seguendo tutti quelli che sarebbero i “giusti” canoni morali, e provando fino in fondo ad obbedire a delle regole dettate probabilmente più dalla sua paura di rimanere sola, che dal vero e proprio amore.
ad agire agli occhi della società, seguendo tutti quelli che sarebbero i “giusti” canoni morali, e provando fino in fondo ad obbedire a delle regole dettate probabilmente più dalla sua paura di rimanere sola, che dal vero e proprio amore.
Un libro a tratti pesante, ma anche estremamente piacevole e
ricco di citazioni artistiche, che i più interessati all’arte sapranno cogliere
ed apprezzare
ancor di più, ed offre grandi spunti di riflessioni, che lasciano al lettore emozioni decisamente contrastanti.
ancor di più, ed offre grandi spunti di riflessioni, che lasciano al lettore emozioni decisamente contrastanti.
Nonostante si possano toccare temi delicati, la scrittura è
incredibilmente scorrevole, portando a leggere il romando in davvero una
manciata d’ore, lasciando poi un finale dolceamaro, che centra perfettamente il
tema del romanzo, tralasciando la sensazione di combattimento che si avverte
fino alla fine, sperando come nella più classica delle fiabe, di assistere ad
un lieto fine.
Ma è stato proprio questo finale così realistico e schietto
a piacermi più di tutti, catturandomi
completamente e facendomi apprezzare ancora di più l’opera.
completamente e facendomi apprezzare ancora di più l’opera.
Per cui, se avete voglia di una lettura un po' diversa del
solito, ma davvero meravigliosa ed ipnotica nella sua veridicità, questo è
decisamente il libro che farà per voi.
In più, da buoni lettori, non potrete fare a meno di amare
l’atmosfera respirata alla Civetta, talmente ben descritta, che potrete quasi
annusare i tomi antichi che la abitano, e visualizzare con precisione, le
particelle di polvere che svolazzano nell’aria, attraverso qualche timido
raggio di sole Newyorkese.
Detto questo, non resta che passare a voi il testimone, e
lasciarvi scoprire lo splendore nascosto di questo libro.
Alla prossima recensione Miei Cari!
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“Ultimamente erano successe tante di quelle cose strane che Alice aveva cominciato
a credere
che di impossibile non ci fosse quasi più nulla.”
Cit. Alice In Wonderland <3